Hogar “Madre Anna Vitiello”
L’ Hogar “Madre Anna Vitiello” ospita circa 50 bambini e bambine affetti dal virus HIV, tristemente noto per essere la causa dell’AIDS, una delle più gravi malattie che ancora affliggono la società moderna. L’ Hogar, intitolato alla Madre fondatrice dell’ordine religioso delle “Piccole Apostole della Redenzione” che lo gestisce, è stato inaugurato nel Novembre 2005 con l’ambizioso obiettivo di provare ad arginare la dilagante piaga di questa malattia, che si sta progressivamente espandendo anche in tutto il Centro America. La struttura è costituita da una cucina con dispensa, una sala da pranzo e ricreazione, la lavanderia, i dormitori per i piccoli ospiti e per la comunità delle religiose che se ne prendono cura, una bella Chiesa, una scuola materna ed elementare intitolata alla Beata Laura Vicuña, un patio con giochi per i più piccoli e campetto da calcio e pallacanestro, alcuni locali adibiti ad uffici, una casetta per i numerosi volontari ospiti che arrivano spesso dal Canada e dagli Stati Uniti (oltre che dall’Italia, naturalmente…) e soprattutto una piccola ma funzionale clinica – infermeria. E’ ora in fase di completamento una nuova costruzione che fungerà da dormitorio per le suore, comprensiva di una piccola Cappella per la preghiera.
Ai bambini ospitati si fornisce un’assistenza completa: vitto e alloggio, educazione scolastica, morale e religiosa impartita dalle stesse suore e da maestre esterne. Il servizio scolastico viene fornito anche ai bambini esterni provenienti dalle vicine aldee e colonie. Inoltre l’ Hogar fornisce ai piccoli ospiti l’assistenza sanitaria sia per quanto riguarda la terapia contro l’AIDS/HIV sia contro le malattie generiche grazie all’opera delle stesse suore e di infermiere specializzate.
I bambini che arrivano a Sumpango sono spesso ancora in fasce e già soli al mondo. Infatti, nella maggior parte dei casi, il padre è ignoto e la madre, ammalata di AIDS, non sopravvive al parto, o ne risulta in ogni caso gravemente debilitata. In ogni caso, la condizione di estrema povertà in cui quasi sempre si consumano queste storie fa sì che, anche volendolo, né i genitori né altri parenti possano prendersi cura dei piccoli, che hanno tempestivo bisogno di costosi trattamenti antiretrovirali adeguati per mantenere in condizione di latenza la malattia, che altrimenti risulterebbe loro fatale. La loro sorte sarebbe dunque segnata se non esistessero strutture come questa, che se ne prendono cura e salvano loro la vita. Una volta superata la fase più critica dello svezzamento, i bambini vengono accuditi e cresciuti sempre sotto uno stretto controllo medico. Si cerca di garantire loro tutto il necessario per la loro salute fisica e per la loro crescita come persone il più possibile integrate nella società. Non sono rari i casi in cui, una volta cresciuti e superata la fase più delicata della malattia, vengono adottati da famiglie del posto. La Giostra del Sorriso collabora con l’Hogar “Madre Anna Vitiello” sin dalla sua fondazione, mediante sostegni a distanza e sviluppo di microprogetti.